Notule
(A cura di
LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 25 maggio 2019.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di
studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: BREVI
INFORMAZIONI]
La disfunzione mitocondriale causa
deficit cognitivo riducendo le connessioni corticali. I deficit cognitivi causati da
disturbi neuroevolutivi possono essere attribuiti a
una riduzione delle connessioni fra aree associative della corteccia cerebrale,
come nel caso della sindrome da delezione di 22q11.2. Fernandez e colleghi
hanno dimostrato che la perdita di integrità mitocondriale che caratterizza
questa sindrome comporta una riduzione delle connessioni e delle sinapsi
funzionanti negli strati 2/3 della corteccia cerebrale di modelli sperimentali.
La capacità di recuperare il danno e il deficit cognitivo dimostrata dagli
antiossidanti, indica la possibilità di considerare lo stress ossidativo quale bersaglio terapeutico nei disturbi neuroevolutivi. [Fernandez A., et al., Neuron – AOP doi: 10.1016/j.neuron.2019.04.013, 2019].
Le differenze sessuali nel
comportamento si possono studiare in Danio
rerio. Il piccolo e grazioso pesce
zebrato al quale abbiamo sempre dedicato attenzione e aggiornamenti come
organismo modello per la ricerca neurobiologica e per gli studi finalizzati ad
applicazioni clinico-terapeutiche, presenta notevoli differenze sessuali di
comportamento e risposta a neurofarmaci. Genario dell’Istituto di Bioscienze di Passo Fundo, in
Brasile, e colleghi provenienti in prevalenza Dall’Università di Stato di St.
Petersburg, in Russia, hanno studiato e illustrato il modo in cui queste
differenze legate al sesso possano essere impiegate per nuovi studi, incluso lo
sviluppo di nuove terapie neurologiche e psichiatriche specifiche per ciascun
sesso della nostra specie. Infine, i ricercatori hanno dimostrato che l’interscambio
fra sesso e ambiente in Danio rerio può essere efficacemente impiegato per realizzare
modelli delle malattie le cui interazioni con l’ambiente sono caratterizzate da
differenze sessuali. [Genario R., et al., Eur J
Neurosci. - AOP doi:
10.1111/ejn.14438, May 15, 2019].
L’origine della dimensione
psicologica e comportamentale detta narcisismo. Jacobs ha affrontato lo spinoso
problema dell’interpretazione del narcisismo con un’idea ben precisa: Freud
stesso ebbe difficoltà nel cercare di spiegare questa tendenza, e per questo vi
dedicò un unico scritto; solo le più recenti acquisizioni neuroscientifiche ci
possono consentire di porre correttamente il problema per trovarne la
soluzione. Jacobs afferma che il bisogno, la necessità e la fonte del narcisismo
sono conseguenza dell’organizzazione neurofisiologica del cervello, che
determina i tratti elementari del funzionamento psichico di base. [Jacobs C., Psychoanal
Rev. 106 (3): 273-283, Jun 2019].
Per la malattia di Alzheimer sperimentato
l’estratto di tribolo. Il tribolo (Tribulus terrestris) è
una pianta del Vecchio Mondo delle Zygophyllaceae, a sviluppo basso o strisciante in terreni
spesso aridi o sassosi, che produce in tarda estate fiori gialli che diventano
frutti spinosi. La formazione e la caduta sul suolo circostante dei suoi semi a
struttura irregolare con parti sporgenti acuminate, che è stata accostata a un
tetraedro, costituisce una minaccia per chi cammina a piedi nudi, tanto da
suscitare un paragone dal quale è derivato il nome della pianta. Infatti, tribolos in greco
era il nome di ferri con tre o quattro punte divergenti che venivano sparsi sul
terreno dai soldati, in battaglia, per ostacolare il transito della cavalleria
nemica; presso i Romani esisteva un equivalente tribulus, detto anche piede di
corvo. Le spine di tribolo, oltre che conficcarsi dolorosamente nei piedi, come
accade di frequente quando le piante crescono presso le spiagge, possono
causare la foratura delle ruote in gomma di biciclette, sedie a rotelle, ecc.
All’uso fitoterapico antico come afrodisiaco è seguito l’impiego come
integratore per migliorare le prestazioni sportive. Lo studio
chimico-farmacologico ha rivelato che il 45% dell’estratto è costituito da protodioscina,
una saponina steroidea in grado di aumentare la produzione endogena di
testosterone, diidrotestosterone, ormone luteinizzante (LH), deidroepiandrosterone
(DHEA) e deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S).
Oltre alle saponine steroidee, la pianta contiene vari flavonoidi, e tutte
queste molecole hanno dimostrato effetti neuroprotettivi.
Un nuovo studio, condotto da Chauhdary e
colleghi, ha indagato la possibilità che estratti del tribolo (TT ME, da methanol extract)
possano svolgere una significativa attività anti-Alzheimer nei modelli
sperimentali della patologia neurodegenerativa senza risultare tossici. A tale
scopo, sono stati condotti studi di tossicità acuta che non hanno fatto
registrare mortalità. Dopo 21 giorni di trattamento a varie dosi, sono stati
studiati numerosi parametri, registrando miglioramenti per gli enzimi
antiossidanti e i livelli di acetilcolinesterasi.
L’esame istopatologico ha rilevato un notevole miglioramento della
degenerazione neurofibrillare. Lo studio biochimico,
associato agli effetti comportamentali, ha rivelato che l’estratto del tribolo
contiene composti del piombo in grado di mostrare efficacia nel trattamento
della malattia di Alzheimer.
Registrando i risultati positivi di questa sperimentazione, siamo indotti
ad esprimere un notevole scetticismo circa la possibilità di isolare
dall’estratto e dosare farmacologicamente composti realmente efficaci nella
malattia umana. [Chauhdary Z., et al. Pak J Pharm
Sci. 32 (2 suppl.): 805-816, 2019].
L’attività sessuale nella notte
prima dell’esercizio fisico non altera i principali parametri della prestazione. L’idea che l’attività sessuale
prima di una gara possa ridurre l’efficienza, la forza, la rapidità o altri
parametri della prestazione muscolare, è stata oggetto di dibattito per
decenni, ma raramente sono stati forniti dati significativi a sostegno di
questa tesi o della tesi opposta. Zavorsky, Vouyoukas e Pfaus,
rispettivamente di Atlanta, Detroit e Xalapa in Messico, si sono prefissi lo
scopo di studiare l’influenza sulla prestazione, mediante vari test, condotti
in tre differenti mattine, su volontari di età media 28 anni ±5, in tre
differenti condizioni la notte precedente le valutazioni motorie: 1) nessun
rapporto; 2) rapporto; 3) esercizi yoga (randomized single-blinded). Le misure sono state
effettuate con le seguenti prove: 1) capacità di lavoro fisico; 2) potenza
muscolare del segmento inferiore del corpo (es.: salto verticale dalla stazione
eretta); 3) forza del segmento superiore del corpo, come quella esercitata
dalla presa della mano serrata; 4) resistenza muscoloscheletrica del segmento
superiore del corpo, stimata in base al numero di piegamenti sulle braccia
completati.
Tutti i partecipanti al secondo gruppo hanno fatto esperienza dell’acme e,
quanto maggiore era il piacere provato, tanto più bassa era la pressione
sanguigna sistolica il giorno seguente il coito. Per ogni 2% di incremento del
punteggio totale dell’orgasmo al test, la pressione sistolica sanguigna si
riduceva di 1 mm di Hg. Il rapporto durava in media 13 minuti; la principale
frequenza cardiaca oscillava fra 88 e 145 battiti al minuto e la spesa calorica
fra 53 e 190 Kcal. Non vi erano significative differenze nella capacità di
lavoro fisico che induceva una frequenza cardiaca di 170 battiti al minuto, ed
era stimata in base all’altezza dei salti in verticale, al numero di piegamenti
sulle braccia completati, alla forza della presa manuale e al tempo di reazione
nelle tre condizioni valutate.
I risultati di questo studio, sebbene riguardino un piccolo numero di
volontari e dunque richiedano la verifica su grandi numeri, forniscono
indicazioni utili anche per preparatori atletici e allenatori di varie
discipline sportive, incluso il calcio, ambito nel quale si è portata a
dibattito da decenni la dicotomia astinenza/libertà in rapporto alla prestazione.
In particolare, si registra la riduzione della pressione sistolica e nessuna
variazione significativa delle prestazioni il giorno seguente. È opportuno,
tuttavia, osservare che l’attività sessuale era limitata a un singolo rapporto,
senza una rilevante perdita di sonno e senza associazione con alcool o altre
sostanze psicotrope, come spesso accade nelle “libere uscite” dei calciatori
non coniugati. [Zavorsky G. S.., et al., Sex Med 7 (2): 235-240, June 2019].
Un punto di arrivo al Seminario
Permanente sull’Arte del Vivere. Il lavoro di studio e riflessione che si sta
conducendo da anni porta a risultati che, di tanto in tanto, possono essere considerati
dei punti di arrivo da condividere e conservare. Uno di questi riguarda la
costruzione di un mondo interiore nel quale collocare l’Io, premessa
indispensabile per il costante lavoro quotidiano di adattamento alle difficoltà
della vita, e per il lavoro di ricostituzione degli equilibri fisiologici dopo
scompensi e stati acuti di sofferenza psichica. La formazione di questo
ambiente interno abbiamo compreso che deve essere ottenuta attraverso l’azione
nel mondo relazionale circostante, secondo gli equilibri di una fronesis
esistenziale e di una giusta distanza affettiva. Così, in sintesi, si è
espresso il nostro presidente:
Contribuendo a costruire un mondo di
affetti, legami, rapporti fondati sulla sostanza di valori umani di senso, si
può avere come conseguenza, soprattutto se queste esperienze sono guidate
costantemente da una vigile intenzionalità cosciente, la formazione all’interno
della propria mente di un equivalente mondo interiore, che riflette la
ricchezza del vissuto e ha un potere di efficacia nell’attualità della vita
quotidiana.
Notule
BM&L-25 maggio 2019
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